Z A G R A
ESTRANEITÀ E RISCATTO
Le valli si snodano
in un susseguirsi
di verde e di gloria.
Vette fragili e aguzze
pungono il cielo,
terso e abbagliante.
Spesso tira vento,
sbiadito ricordo
della mia terra natìa.
La bellezza mi circonda
senza appartenermi.
Senza che io le appartenga.
Giunto per caso ove la vita mi ha reclamato,
vivo da più di trent’anni
in questo paese a me alieno.
Pure ho fecondato codesta terra
- avevo allora l’assurdo pensiero
di mettere radici, quassù.
Ma i figli ormai grandi han trovato la strada
e vivono - loro - questi luoghi
con la giusta fierezza dell’indigeno.
Poche qua son le anime vicine
con le quali condividere
senza pudore e senza giudizio.
Lacerante sarà lasciarle
perché fu straordinario
il riconoscersi in un reciproco atto di fede.
Perché sarà così.
Partiremo.
Io e lei che ci siamo scelti per l’eterno.
Approderemo a quella città
che vive d’un tempo sospeso.
Sarà un foglio bianco.
Sarà un altro inizio.
Ci nutriremo d’arte
e di acqua salata.